THE DRONE EXPERIENCE

Vicino alla concezione di Harbisson, sebbene con una visione meno totalizzante dell'arte e piu' ampia, Dario Di Franco delega l'azione ai droni che divengono tramite fra pensiero e tela. La pittura con i droni, tecnica elaborata e perfezionata dall'artista per la prima volta in assoluto nella storia, rivela un'indagine complessa sulla societa' del 21esimo secolo e sul modo di concepire e di fare arte nel contemporaneo. L'azione in questo caso non puo' essere separata dal suo frutto: il momento performativo, ossia le fasi di creazione in cui Di Franco guida il drone fra i barattoli di vernice e la tela nel compimento del lavoro astratto, e' indissolubilmente legato al risultato finale. Altro elemento interessante del lavoro di Di Franco e' la negazione del concetto di riproducibilita' tecnica e spersonalizzazione: al concetto di creazione meccanica e' legato in genere quello di mancanza di specificita' e della sola riproducibilita' seriale della macchina, elemento in grado di produrre cose fra loro identiche. L'azione performativa, cosi' come il lavoro pittorico che ne deriva, smentisce tutto cio': il mezzo meccanico, ormai insito nella natura umana, acquista specificita', ogni opera sara' diversa, con caratteristiche proprie e uniche. Diversamente da artisti suoi contemporanei che hanno trattato il tema Cyborg, Dario Di Franco non solo parla di cyborg ma utilizza il cyborg, ed e' proprio in questa peculiarita' la forza del progetto. Con il suo lavoro di pittura con i droni Dario Di Franco si pone come pioniere nell'ambito di una ricerca artistica che non ha paura di confrontarsi con la tecnologia ma che la utilizza per creare un "nuovo glossario per immagini" attraverso cui dare forma, colore, sostanza ad una percezione del mondo tutta nuova, basata su nuove possibilita' di "sentire" la realta'.

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